Pur essendo una regione di montagna, la Valle d’Aosta ha una storia vitivinicola tanto antica quanto ricca e interessante.
I vini che qui vengono prodotti hanno delle caratteristiche uniche e particolari, che li distinguono sia dai vicini vini piemontesi, sia dai più lontani vini meridionali.
Tutto questo, noi lo abbiamo scoperto qualche giorno fa, grazie all’attività di wine tasting che da quest’anno proponiamo qui in hotel.
Guidati da Matteo Zanetti, proprietario dell’Excelsior Planet e sommelier certificato AIS, ci siamo immersi nei sapori e nei profumi di 4 vini completamente diversi fra loro, per origine, tipo d’uva e molto altro.
Volete sapere com’è andata?
Bene, perché ora ve lo raccontiamo!
Come si degusta il vino?
La primissima cosa che si impara durante il wine tasting è come degustare un vino.
Esatto, perché non basta berlo.
Per capire davvero l’essenza di un vino, ci sono degli step precisi che ogni buon sommelier conosce e che anche noi, oggi, proveremo a seguire.
Esame Visivo:
Prima di essere bevuto, un vino va ammirato.
I suoi colori, le venature che lascia sul bicchiere e le sfumature possono rivelare molte cose sulla qualità e sulle caratteristiche del vino.
Esame olfattivo:
L’olfatto è uno dei sensi più potenti dell’essere umano, utilissimo quando si parla di vino. Per questo, dopo averne ammirato l’aspetto, se ne devono sentire i profumi e gli aromi.
Esame Gustolfattivo:
Infine (finalmente!), arriva il momento dell’assaggio. Si può così constatare se le deduzioni fatte prima grazie all’occhio e al naso corrispondono a ciò che si sente in bocca.
Vini valdostani e vini piemontesi a confronto
Matteo ci spiega che per noi, oggi, ha pensato a una degustazione “per contrasto”.
Un tipo di wine tasting in cui si provano a capire le qualità, i profumi e le peculiarità di ogni vino attraverso il paragone con un altro vino. Li si mette a confronto e si trovano le macro-differenze.
In particolare, il percorso che ci propone di fare è un viaggio a cavallo tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. Una regione vicinissima, ma i cui vini, come vedremo, sono completamente diversi da quelli valdostani.
Si parte dai bianchi.
Primo vino: Arneis piemontese
Il primo vino che ci viene versato nei bicchieri ha un colore chiaro, quasi tendente al grigio. Matteo ci spiega che l’Arneis è un’uva tipicamente piemontese la cui pianta è piuttosto difficile da governare.
Il profumo è fresco, ricorda la frutta e l’erba appena tagliata.
All’assaggio, si ritrova in bocca un gusto amarognolo e erbaceo.
Secondo vino: Petite Arvine valdostano
Bianco tipico della Valle d’Aosta, il Petite Arvine che brilla nel nostro bicchiere presenta una colorazione simile all’Arneis, ma più intensa e brillante.
Anche il profumo è più intenso, con note aromatiche importanti.
Il motivo, ci spiega Matteo, è che i vini valdostani sono vini di montagna, alpini.
La loro caratteristica è quella di crescere in un ambiente con una forte escursione termica fra il giorno e la notte: particolarità che favorisce lo sviluppo di un profumo intenso nel vino.
Per questo i vini alpini sono di solito più profumati di quelli del centro e Sud Italia.
All’assaggio, il Petite Arvine risulta un vino più grasso e rotondo, con note leggermente citriche.
Dopo due bicchieri di vino, la testa inizia a girarci un po’…per fortuna davanti a noi ci sono diversi vassoi ricchi di attraenti stuzzichini da assaggiare!
Salumi, formaggi e crostini, perfetti per accompagnarci durante questa degustazione.
Così, dopo esserci riempiti la pancia, possiamo continuare il nostro viaggio enologico. È il momento dei rossi!
Terzo Vino: Fumin valdostano
Il primo che ci propone Matteo è il Fumin, un rosso valdostano dal colore rosso rubino.
Anche in questo caso, al naso ci arriva un profumo fruttato intenso, che ricorda quello delle ciliege o delle prugne cotte.
Ma è all’assaggio che arriva la sorpresa: a differenza dei bianchi, in questo caso sul palato non troviamo gli stessi sapori che il profumo ci aveva fatto aspettare.
Quarto vino: Nebbiolo piemontese
Chiudiamo la degustazione con un vino importante: il Nebbiolo.
Il colore è più tenue rispetto al Fumin, con eleganti riflessi granata.
Anche il profumo è più delicato. Ricorda le rose secche.
Ma all’assaggio, ecco di nuovo la sorpresa: il gusto è completamente diverso da ciò che il naso suggeriva!
In bocca il Nebbiolo risulta molto più tannico e con una complessità interessante. Oltre alla frutta, si sentono delle note speziate. C’è chi ci sente il cioccolato, chi il pepe, chi il tabacco.
La nostra degustazione è ormai terminata.
Abbiamo imparato come si degusta e analizza un vino.
Abbiamo scoperto come vini di due regioni così vicine possano comunque avere caratteristiche molto diverse.
Soprattutto, però, ci siamo divertiti e abbiamo bevuto dell’ottimo vino!
Vuoi saperne di più? Vuoi prenotare il tuo wine tasting? Scrivici o visita il nostro sito!
N.B: I nostri wine tasting sono riservati agli ospiti dell’hotel.